CARLA ROSSI ACADEMY – INTERNATIONAL INSTITUTE OF ITALIAN STUDIES
CARLA ROSSI ACADEMY PRESS
PUBLICATION ANNOUNCEMENT
BIBLIOTHECA PHOENIX – N. 73
SHARMISTHA LAHIRI
IL SEMPIONE STRIZZA L’OCCHIO
AL FRÉJUS
Attesa e progetto di una città ideale in Elio Vittorini
ISBN – 978-88-6065-080-1
Volume rilegato collezionabile: Euro 25.00
Genere – Saggio critico
N. pagine – 45
N. illustrazioni – 0
Prima edizione – Novembre 2011
Abstract – Elio Vittorini dichiarò una volta che se avesse dovuto scegliere uno dei suoi libri per essere salvato, quel libro sarebbe stato Il Sempione strizza l’occhio al Fréjus. Cambiò idea poi a favore del suo capolavoro Conversazione in Sicilia ma, se privilegiava Il Sempione prima, era perché pensava possibilmente di aver trovato con quel libro la parola giusta ossia la migliore soluzione letteraria per esprimere la realtà sociale in modo poetico. In questo saggio si esamina come in tale romanzo, attraverso simboli e metafore, Vittorini si accinga ad elaborare un progetto della città ideale che sia costruita a misura dell’uomo, pianificata a rispondere alle esigenze del lavoro e della vita sociale contemporanea. Un tale oggetto letterario viene costruito dallo scrittore sullo sfondo realistico della situazione economico-sociale del periodo del dopoguerra in Italia, e viene inoltre trattato in stile fiabesco, con un linguaggio profondamente lirico, intriso di miti e di simboli. Si presenta il ‘nonno-elefante’, il vecchio lavoratore che è dolce e massiccio come un pachiderma gigantesco, mentre ‘Muso-di-Fumo’ è il nuovo operaio dell’età industriale-tecnologica che, quale Orfeo redivivo, sa ‘ammansire le belve’, suonando il suo zufolo, e riesce così a stabilire un rapporto reciproco e amichevole con tutti, compreso il nonno. Il ‘nonno-elefante’ rappresenta la vecchia cultura umanistica — simile ad un animale dell’età preistorica — che deve morire per rinascere in una forma adatta a convivere con la civiltà armoniosa che scienza ed industria possano un giorno finalmente costruire. Si analizza dunque come nel romanzo la città che si attende non sia già stata, ma sia da fondare piuttosto, come uno spazio collettivo in cui si celebra a pieno la dignità del lavoro e in cui si conserva, nei monumenti del passato, un lungo e felice ricordo dell’operosità umana.
Profilo dell’autore – Sharmistha Lahiri insegna letteratura italiana presso la University of Delhi (India), nel Department of Germanic and Romance Studies dove dirige gli studi d’Italianistica dal 1983. Ha studiato Storia Moderna alla University of Calcutta e Politica Internazionale alla Jawaharlal Nehru University of New Delhi. Allieva di Giuliano Manacorda, si è laureata in Letteratura Italiana all’Università “La Sapienza” di Roma con una tesi sull’opera narrativa di Elio Vittorini. I suoi studi vertono primariamente su argomenti di letteratura italiana moderna e contemporanea. Fra gli altri, ha pubblicato saggi e articoli su Petrarca, Leopardi, Pirandello, Elsa Morante, Vittorini, Natalia Ginzburg e Dario Fo. Ha curato due volumi: uno su Letteratura ed Esilio, intitolato Inhabiting the Other, e l’altro su Romanticismo e Modernità, pubblicati a Delhi. Si interessa inoltre a ricerche postcoloniali; e in quest’ambito, con un saggio sulle risposte letterarie alla storia politica del suo paese da parte di scrittori italiani, ha recentemente contribuito alla monografia sulla ribellione indiana del 1857 contro il regno britannico, pubblicato a cura della Routledge India.
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