Numero | 62 |
Autori (fare click sul nome per profilo) | Vasco Ferretti |
Titolo | Thomas Stearns Eliot e Dante Alighieri. Due poetiche a confronto |
ISBN | 978-88-97463-043-7 |
Volume rilegato collezionabile | € 15,00 |
Genere | Saggio critico |
Lingua | Italiano |
N. Pagine | 33 |
N. Illustrazioni | 0 |
Edizione | Maggio 2008 |
In questo saggio critico si affronta il tema, più volte intrapreso nell’ambito della letteratura comparata, del “debito” creativo e stilistico che lo stesso T. S .Eliot attribuiva alla poesia di Dante al cui cospetto, per sua stessa ammissione, anche i propri migliori versi non eran che “paglia”. Un confronto tra le due poetiche rivela comunque alcune costanti: la prima è che sia Dante che Eliot hanno inteso usare la “lingua comune allo stadio perfetto” fatta di chiare immagini visive e di un linguaggio conciso e luminoso, capace di passare, dall’incognito e indistinto, a toni di alto contenuto metafisico. Anche il ricorso all’allegoria dantesca, intesa come mezzo stilistico in grado di utilizzare immagini concrete che rimandano al significato astratto in esse simbolicamente riposto, è molto frequente in Eliot, poeta che utilizza la forza delle immagini come “correlativo oggettivo” delle emozioni che la poesia intende suggerire all’animo e alla mente del lettore. Ultimo, ma non meno importante, è il riscontro tra la tripartizione del grande poema dantesco e la riproposizione, in chiave di modernità, del cammino allegorico di purificazione morale e di elevazione spirituale, dell’individuo come dell’umanità intera, mediante il passaggio dall’Inferno del “The Waste Land”, al Purgatorio di “Ash Wednesday” e infine al Paradiso dei “Four Quartets”